Nell'antica tradizione vedica, la meditazione emerge come un delicato e profondo esercizio di coscienza, una pratica che si propone di estendere i confini dell'esperienza al di là della dualità quotidiana. Si tratta di un viaggio verso l'unità interiore, un percorso che, secondo i testi sacri, conduce a una riduzione dello stress e all'insorgere di una creatività ed efficienza accresciute nell'operato della facoltà interiore.
Questo esercizio, basato su principi intrinseci agli insegnamenti vedici, si distingue per il suo carattere non direttivo. A differenza di molte pratiche che richiedono il controllo attivo della mente, la meditazione si sviluppa in modo organico, senza che la mente guidi il processo. È un parallelo alla crescita muscolare nell'esercizio fisico, dove i muscoli diventano più forti senza la necessità di comandi diretti; similmente, la meditazione conduce a risultati automatici, senza la manipolazione mentale o il controllo attivo della psiche.
In questo contesto, la mente è libera di abbandonare il suo ruolo di direttore e di immergersi in un processo che si sviluppa autonomamente. La meditazione, quindi, si eleva al di là della sfera mentale, penetrando nei recessi più profondi del Sé interiore. In questo viaggio, il praticante sperimenta una connessione con l'essenza più intima, raggiungendo uno stato di consapevolezza che trascende le limitazioni della mente quotidiana.
L'approccio impersonale della meditazione è sottolineato dalla sua capacità di generare risultati senza richiedere l'intervento attivo della mente. Questo distacco consente al praticante di sperimentare la propria natura interiore in modo puro e incontaminato, senza essere ostacolato dalle influenze esterne o dalle costrizioni della dualità.
La meditazione, conforme agli antichi insegnamenti vedici, si erge come un viaggio senza guida mentale, un'esplorazione dell'unità interiore che si manifesta attraverso la riduzione dello stress e l'arricchimento della creatività ed efficienza nella facoltà interiore. Questo esercizio, libero da manipolazioni mentali, si propone di raggiungere livelli profondi del Sé interiore, offrendo una prospettiva impersonale che lascia spazio alla connessione autentica con la propria essenza più profonda.
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