Warrior Mind Training ha come modello di riferimento l'addestramento degli antichi Samurai.
I mitici combattenti giapponesi, spadaccini d'élite che affinavano le loro abilità di combattimento, presenza, autodisciplina, forza, concentrazione e lucidità mentale, grazie alla meditazione.
Warrior Mind Training nasce nel 2005 da un'idea di Sarah Ernst , fu lei a scegliere il nome del programma di ricerca-studio e ad associarlo alla figura dei Samurai, usando per lo più la stesso modus operandi, mentre insegnava meditazione e addestramento mentale a Fort Bragg, la più grande base militare degli Stati Uniti, in Carolina del Nord.
Ernst e i suoi colleghi hanno studiato l'atteggiamento mentale, le abilità dei soldati e di quei veterani che praticavano meditazione durante le missioni di guerra, perché lo studio e il programma di addestramento non mirava solo al potenziamento della performance psico-fisica, ma anche ad analizzare come le tecniche di meditazione possono aiutare a trattare - e forse anche aiutare a prevenire - il disturbo da stress post-traumatico.
Gli elementi principali del programma di addestramento:
Metodi e tecniche per sviluppare consapevolezza con esercizi specifici (respirazione, ascolto di musica, diversi approcci meditativi, posture ecc...) per la gestione e il controllo della concentrazione attenta e attiva, simile ad un allenamento al biofeedback, la consapevolezza e il monitoraggio della propria psico-fisiologia aiuta ad affrontare e a gestire gli effetti dello stress estremo e prolungato.
Metodi e tecniche per lo sviluppo di resilienza e capacità di performare in ambienti estremi con alti fattori stressogeni.
Per sviluppare resilienza, i soldati sono stati spinti deliberatamente fuori dalla zona di comfort e successivamente assistiti e aiutati a recuperare con efficacia le risorse psico-fisiche investite, in questo modo apprendono a tollerare e funzionare efficacemente anche durante un elevata presenza di stress: psichico, fisico, emotivo e ambientale, meglio di quanto non facessero prima.
Mutatis mutandis, durante le prime fasi di addestramento i legionari francesi vengono portati e lasciati soli per circa un mese in una foresta con un minimo equipaggiamento di sopravvivenza, essi saranno costretti a produrre quelle risorse fisiche e mentali che nella vita ordinaria non possiamo neanche immaginare.
Ecco il commento degli ufficiali che lasciano al loro destino le reclute: dopo un mese il legionario lascerà la foresta, ma la foresta non lascerà mai più il legionario.
I benefici del Warrior Mind Training, sono stati numerosi: miglior capacità nel prendere la mira al poligono di tiro, punteggi dei test più alti, maggiore capacità di gestire lo stress da combattimento, rapida cessazione dello stato di arousal e iperarousal.
Non sono stati effettuati studi completi, anche se un sondaggio di 25 partecipanti ha mostrato che il 70% si sentiva meglio ed era più abile nel gestire situazioni stressanti e il 65% aveva migliorato l'autocontrollo.
Secondo Erick Burgos, un paramedico militare, allenare la mente a gestire lo stress durante il combattimento è solo un aspetto della formazione, ancora più importante è avere "un pulsante di reset", fare una pausa e svuotare la mente da tutto, e per farlo rapidamente, bisogna allenarsi con la meditazione.