
Nel suo significato etimologico, il termine errore deriva dal latino error, "sviamento" che a sua volta si lega al verbo erro = "vagare, andar vagando senza direzione certa, senza sapere dove".
Errare significa dunque "viaggiare vagando, e quindi deviando dalla giusta via".
Errore viene oggi utilizzato con il suo sinonimo di sbaglio, intesi entrambi come allontanamento da ciò che è vero, o giusto: ho commesso un errore/uno sbaglio.
Nel linguaggio comune il termine errore si collega ad altri termini negativi: fallimento, sconfitta, insuccesso e spesso nei codici morali di alcune religioni , al concetto di peccato.
Sarebbe più funzionale, invece, guardare l'errore da un'altra angolazione: il suo lato propositivo ed evolutivo, allontanandoci da quello prevalente di evento negativo che genera senso di colpa in chi lo ha commesso.
La psico-pedagogia individua nell'errore due funzioni fondamentali:
- l'errore come presupposto dell'evoluzione e dell'innovazione.
- l'errore come parte integrante del processo di apprendimento delle competenze.
Fonte: Parlami capo
Fonte: Parlami capo
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