giovedì 10 maggio 2012

L' ARCOBALENO

Cieco dalla nascita l’uomo seduto sulla panchina percepì la presenza umana dal calore che essa emanava. Un altro uomo infatti, silenzioso, si era avvicinato e seduto accanto a questo suo “simile”, che viveva nel buio senza che si vedesse.


L’uomo che viveva nel buio avvertì, attraverso questo calore, la vita e provò il forte desiderio di assaporarla, parlando a questa presenza. E così ad un tratto, con voce calma e profonda domandò: “Che cos’è un arcobaleno? Ne ho sentito parlare molto nella mia oscurità, ma oggi mi hanno detto che è apparso: in molti me lo hanno descritto, ma io non ho capito di cosa si tratti perché non ho la percezione di ciò che chiamiamo “colore”. Posso comprenderlo come fenomeno fisico, ma sembra che sia molto di più di tutto questo!”.
“E’ vero rispose l’uomo che viveva nei colori, rendendosi conto di quanto fosse difficile descrivere qualcosa che si poteva solo immaginare, “l’arcobaleno è meraviglioso, è molto di più di un fenomeno fisico!”
Allora cominciò a parlare all’uomo delle tenebre del “blu” descrivendogli il mare. “Il mare, oh si il mare io lo conosco, ho annusato il profumo del mare in ogni stagione, l’ho annusato nei momenti di calma e durante la burrasca e ho sentito il suo sapore salato. So cosa intendi quando parli del colore “blu”.
E poi gli parlò del “giallo” e dell’”arancione”, descrivendogli il sole e, con suo stupore, l’uomo delle tenebre, gli rispose che conosceva questi due colori, perché conosceva il calore del sole durante le tappe della sua vita diurna.
Ma ancora più grande fu la sua emozione quando, descrivendogli il colore “verde”, l’uomo gli descrisse la bellezza dell’erba, di un prato, delle fronde di un albero che le sue mani attente tante volte avevano accarezzato.
Queste mani che tante volte avevano colto il rosso di una rosa o gli altri suoi sensi che avevano regalato il colore delle viole, di una strada bagnata, di un tramonto infuocato, delle nuvole trasportate dal vento.
Ora era l’uomo nelle tenebre che, con trasporto, spiegava cosa fosse l’arcobaleno e quanto bello e meraviglioso fosse questo fenomeno e quanta vita fosse racchiusa nei suoi colori. Fu così che l’uomo che viveva nei colori pianse perché per la prima volta nella sua vita si accorse di quanto fosse rimasto nel buio fino a quel momento.