Sedendo in meditazione la mente diventa sottile, ma bisogna cercare di essere consapevoli di qualsiasi stato in cui essa si trovi, di conoscerla.
L'attività mentale è lì, insieme con la quiete.
C'è vitakka, ossia l'atto di convogliare la mente sul tema della contemplazione. Se non c'è molta presenza mentale, non ci sarà molto vitakka.
Segue poi vicara, la contemplazione intorno a quel tema. Di tanto in tanto possono affiorare varie impressioni mentali "deboli" ma la cosa essenziale è la nostra consapevolezza; qualsiasi cosa accada, la conosciamo costantemente.
Man mano che procediamo più in profondità , siamo consapevoli senza interruzione del nostro stato meditativo, conoscendo se la mente è stabilizzata con fermezza o no.
Sono quindi presenti sia la concentrazione sia la consapevolezza.
Ajahn Chah
Samadhi e Sati
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