domenica 14 dicembre 2025

 "C'è una parabola tibetana, citata da Madame David-Neel, che descrive in maniera mirabile la visione buddista dell'uomo. In essa, viene paragonata una persona ad una stanza in cui si incontra un certo numero di individui diversi per discutere del modo in cui affrontare un dato problema. Uno dei partecipanti fa una proposta, un altro partecipante suggerisce un'altra cosa, un terzo qualcosa di completamente diverso, e spesso due di loro se ne stanno in piedi e parlano contemporaneamente. Ogni tanto la discussione si riscalda a tal punto che si verifica uno scompiglio generale e l'incontro termina spesso con uno scambio di botte. 

Scrive Madame David-Neel nella sua opera intitolata 𝘉𝘶𝘥𝘥𝘩𝘪𝘴𝘮: 

 

I partecipanti a questa assemblea sono elementi fisici e mentali che costituiscono la persona; sono i nostri istinti, le nostre tendenze, le nostre idee, le nostre convinzioni, i nostri desideri, eccetera. Attraverso le cause che le hanno generate, ognuna è la discendente e l'erede di molte altre cause, di diverse serie di fenomeni, che risalgono molto indietro nel tempo, e le cui tracce si perdono nelle oscure profondità dell'eternità.


Cosa potrebbe avvicinarsi più di questo alla spiegazione che il signor Ouspensky aveva dato dei molti io?


K. Walker: "Viaggio nella quarta via"

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