IL CONTADINO E LA CAPRA ( O LA SUGGESTIONE )
Questa è la storia di un contadino che un giorno, partì dal suo villaggio, andò in città e comprò una bella capretta; sulla strada del ritorno, alcuni furfanti videro il contadino e la sua capretta e pensarono che, se fossero riusciti a rubare quella capretta, avrebbero potuto regalarsi un ottimo pranzo, per sé e per i propri amici. Ma in che modo avrebbero potuto riuscirci? Quel contadino ignorante sembrava un uomo molto forte ed in piena salute, mentre quei furfanti erano deboli e malaticci; rubare la capretta al contadino usando la forza, avrebbe richiesto uno scontro nel quale potevano avere la peggio, perciò meglio usare cautela e provare ad ingannare il contadino. Mentre il contadino stava per lasciare la città, uno dei furfanti lo avvicinò dicendogli :” Salve! “ ed il contadino rispose :”Buongiorno!” Poi il furfante lo guardò e chiese :” Come mai ti porti sulle spalle questo cane?” – veramente il contadino si portava sulle spalle la capretta- “ Dove l’hai comprato? È proprio un bel cane!”. Il contadino scoppiò in una sonora risata e rispose : “ Ma sei diventato matto? Non è un cane! Ho comprato una capra, questa è una capretta! “. Ma il furfante continuò : “ Non vorrai tornare al tuo villaggio portando sulle spalle un cane, la gente penserà che sei impazzito! Pensi davvero, che sia una capra? “ Detto questo se ne andò per la sua strada. Il contadino sorrise e pensò che quel tipo era proprio strano, tuttavia tastò le zampe della sua capra per assicurarsi che fosse proprio una capra e non un cane …,questo era proprio lo scopo dei furfanti, quello di farlo dubitare di se stesso. Il contadino constatò che era una capra e, rassicuratosi continuò il suo cammino. Poco più in là, il secondo furfante gli andò incontro e gli disse :”Salve, che bel cane che hai sulle spalle, ne voglio comprare uno uguale, dove lo hai preso?”. Questa volta il contadino, non riuscì ad affermare con la stessa sicurezza che quello non era un cane, ma una capretta: era il secondo uomo che gli diceva la stessa cosa e non è possibile che due persone si sbaglino contemporaneamemercoledì 3 gennaio 2024
martedì 2 gennaio 2024
Ogniqualvolta decidiamo di intraprendere o di cambiare genere di vita, dobbiamo tenere innanzi agli occhi soprattutto questo: di non seguire la via che ci apparirà più splendida, ma quella che sarà più adatta a noi, confidando non su una vana passione, ma sulla guida della natura.
Petrarca "De vita solitaria"lunedì 1 gennaio 2024
domenica 31 dicembre 2023
sabato 30 dicembre 2023
SPEZZA LE OPPRESSIONI!
«Lascia che i tuoi occhi vedano ciò che realmente vedono, non ciò che gli altri vogliono che tu veda. Lascia che le tue orecchie sentano ciò che sentono naturalmente, non ciò che gli altri vogliono che tu senta. Lascia che la tua bocca dia libera voce alla tua mente, senza farti condizionare dall'approvaziovenerdì 29 dicembre 2023
Quando l'acqua è calma, è come uno specchio che riflette la barba e le sopracciglia. Dà la precisione del livello dell'acqua, ed il filosofo ne fa il suo modello. E se perciò l'acqua deriva la sua lucentezza dalla calma, quanto ancor più le facoltà della mente? La mente del Saggio stando in riposo diviene lo specchio dell'universo, il riflesso di tutto il creato.
Chuang-tzumercoledì 27 dicembre 2023
Il "passare inosservato" del Sufi
C'era una volta un pavone che, nascosto dietro un cespuglio, si toglieva col becco le piume. Una dopo l'altra le bellissime piume che decoravano il volatile cadevano implacabilmente a terra. Una dopo l'altra. Un tizio che, furtivamente, assistette alla scena, chiese al pavone il motivo di tale comportamento. Il pavone rispose: «Le persone insensibili mi cercano proprio per queste piume. Una volta che le avrò tolte tutte, sarò per loro privo d'importanza. Non significherò per loro più nulla. Potrò così, finalmente, condurre una vita tranquilla, starmene in pace senza l'incombente minaccia degli entusiasti ricercatori delle facili emozioni». Il dito e la luna G. Magi
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