martedì 17 settembre 2024

Il capo ha sempre ragione?

Il dissenso è vitale, il silenzio è talvolta mortale

(una storia vera)

Oltre al rischio di considerarsi il migliore, vi è un’altra circostanza altrettanto pericolosa: essere percepiti dagli altri come il più brillante o esperto.
Questa situazione diventa particolarmente critica o mortale quando si verifica in contesti ad alta responsabilità.

Il seguente scambio è stato registrato sul l'Air Florida Flight 90 proprio prima che si schiantasse nel Potomac ghiacciato, vicino a Washington, nel 1982, la conversazione è citata nei manuali di studio sui disastri dell'aviazione al fine di mettere in guardia i piloti sulla "Sindrome da Capitano" (Captainitis).

Copilota: «Controlliamo il ghiaccio sulla superficie [delle ali] di nuovo dal momento che dovremmo restare qui per un po'.»
Capitano: «No; penso che riusciremo a prendere il volo in un minuto.»
Copilota: [Riferendosi a uno strumento mentre si preparano a decollare]
«Sembra che non funzioni, non credi? No, non va bene. »
Capitano: «Sì che va... »
Copilota: «Be', forse sì. »
[Rumori dell'aereo che cerca invano di prendere quota]
Copilota: «Larry, stiamo precipitando.»
Capitano: «Lo so.»
[Rumore dell'impatto dell'aereo in cui morirono il capitano, il copilota e altre 76 persone]

Che cosa ha impedito al copilota di contestare la decisione del Capitano?

Spesso alle persone percepite come leader viene attribuita un'autorità indiscussa, questo inibisce la critica e il dissenso, contestare una decisione implica buona fiducia nelle proprie capacità, se questa è carente, assente, non stimolata o addirittura repressa, la delega totale al leader delle decisioni è pressoché automatica.
Se il leader fosse consapevole, ma spesso non lo è, dell'influenza che il suo ruolo ha sulle dinamiche decisionali proprie e del gruppo, agirebbe con più prudenza.

Ricoprire ruoli di responsabilità non è affatto semplice, tuttavia non è difficile imparare ad adottare una leadership collaborativa, con un po' di umiltà, stimolando, incoraggiando e coinvolgendo attivamente lo staff con più esperienza ad esprimere critiche e dissenso costruttivi, io le chiamo le riunioni con "l'avvocato del diavolo" dove a turno ognuno viene esortato ad essere Egregio (fuori dal gregge) con il proprio contributo, specialmente intorno alle decisioni importanti, questo passaggio eviterebbe conseguenze davvero spiacevoli, talvolta mortali.


Ci sono degli studi interessanti anche in ambito sanitario sul fenomeno descritto nel post, li trovate qui: L'infermiere ubbidiente. Hofling C. K., Brotzman E., Dalrymple S., Graves N., Pierce C. M., An experimental study of nurse-physician relationships, «Journal of Nervous and Mental Disease», 141, 1966, pp. 171-180.

 LA LENTEZZA


"C'è un legame segreto fra lentezza e memoria, fra velocità e oblio. Prendiamo una situazione delle più banali: un uomo cammina per la strada. A un tratto cerca di ricordare qualcosa, che però gli sfugge. Allora, istintivamente, rallenta il passo. Chi invece vuole dimenticare un evento penoso appena vissuto accelera inconsapevolmente la sua andatura, come per allontanarsi da qualcosa che sente ancora troppo vicino a sé nel tempo.

Nella matematica esistenziale questa esperienza assume la forma di due equazioni elementari: il grado di lentezza è direttamente proporzionale all'intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all'intensità dell'oblio"


M. Kundera

lunedì 16 settembre 2024

 "Abitualmente consideriamo gli enti della natura quali la terra, i fiumi, il sole, la luna e le stelle, come fossero enti esterni alla mente; in realtà queste cose sono la mente stessa. Non pensiate che questo significhi che ogni cosa è solo all'interno della mente. Abbandonate la nozione di fuori, dentro, venire e andare. La mente indivisa non è né all'esterno né all'interno; essa viene e va liberamente senza attaccamento."


Eihei Dogen

domenica 15 settembre 2024

 La Natura della Mente è spaziosità totale: è piena, ma è piena di cose come saggezza, compassione e purezza e una chiara consapevolezza non duale. Non duale significa che non c'è distinzione tra soggetto e oggetto. Questa qualità della mente non è accessibile al pensiero o al concetto. Tutte le tradizioni religiose sono d'accordo con questo. Va oltre le parole, oltre il pensiero; è quando il principio del pensiero scende. Ma è anche direttamente conoscibile - possiamo realizzare questa qualità. L'obiettivo del cammino spirituale è accedere a questa qualità, a questo livello di coscienza più alto che tutti possediamo e che è la base stessa del nostro essere. Questa è la nostra sanità mentale di base.


Jetsunma Tenzin Palmo

sabato 14 settembre 2024

 Se fai la meditazione,

semplicemente osservando l'inspirazione e l'espirazione, 

dentro e fuori - quando arrivano i pensieri, 

non rifiutarli, non incoraggiarli. 

Non è quello che dovresti fare. 

Osserva solo il respiro, dentro e fuori. 

Lentamente, tutta questa fabbricazione di pensieri 

diventa meno o debole o lento. 

Quando ciò accade, 

il vero colore o la vera natura della mente quindi ha un po' di spazio per funzionare.


Dzongsar Khyentse Rinpoche

venerdì 13 settembre 2024

 “Appena superata la pubertà, avevo già capito quale fosse la mia posizione nel mondo e rispetto al mondo con sufficiente chiarezza per applicare alla mia condotta di vita il detto di Chamfort: C’è una saggezza superiore a quella che di solito è chiamata con questo nome, essa consiste nell’assecondare arditamente il proprio carattere, accettando con coraggio gli svantaggi e gli inconvenienti che può provocare.” 


Schopenhauer – L’arte di conoscere se stessi

giovedì 12 settembre 2024

 Niente di ciò che è percepito è indipendente dalla percezione (stessa) e la percezione non differisce da colui che percepisce, perciò questo universo non è niente altro che colui il quale lo percepisce. 

Abhinavagupta