Buon anno!
Non diventare mai un pessimista; un pessimista ha ragione più spesso di un ottimista, ma un ottimista si diverte di più e nessuno dei due può fermare il corso degli eventi.
Robert Anson Heinlein
"Spero che in quest'anno a venire, si commetta degli errori.
Perché se stai facendo errori, allora stai facendo cose nuove, provando cose nuove, imparando, vivendo, spingendo te stesso, cambiando te stesso, cambiando il tuo mondo. Stai facendo cose che non hai mai fatto prima, e soprattutto stai facendo qualcosa.
Quindi questo è il mio augurio per te e tutti noi e il mio augurio per me stesso. Fai nuovi errori. Fai gloriosi, incredibili errori. Fai errori che nessuno ha mai fatto prima. Non congelare, non fermarti, non preoccuparti che non sia abbastanza buono, o non sia perfetto, qualunque cosa sia: arte, o amore, o lavoro o famiglia o vita.
Qualsiasi cosa tu abbia paura di fare, falla.
Fai i tuoi errori, l'anno prossimo e per sempre. ”
Neil Gaiman
Se uno tentasse di togliere la maschera agli attori mentre stanno recitando un dramma, e mostrare agli spettatori la loro vera faccia, quella con cui sono nati, costui non porterebbe scompiglio in tutta la scena tanto di meritare di essere cacciato a sassate dal teatro come un forsennato? Apparirebbe infatti improvvisamente un nuovo volto delle cose: chi prima era donna sarebbe ora uomo, chi prima giovane ora vecchio, chi poco prima era un re ora apparirebbe come un poveraccio, chi prima era un dio ora si rivelerebbe un omettino da niente.
Smascherare quell'illusione equivarrebbe a privare di senso tutto lo spettacolo. È proprio quella finzione e quell'inganno che tiene avvinti gli occhi degli spettatori. Ebbene, che altro è la vita umana se non tutta una commedia, nella quale tutti recitano la loro parte chi con una maschera chi con un'altra, finché a un tratto il capocomico non li faccia uscire di scena? A volte però il capocomico fa recitare allo stesso attore parti diverse, e così quello che poco prima faceva la parte di un re ammantato di porpora, ora è un piccolo schiavo coperto di stracci. Sono tutte finzioni, ma questa commedia non si può recitare altrimenti.
Erasmo da Rotterdam
Elogio della follia
Un monaco decide di meditare da solo.
Lontano dal suo monastero, prende una barca e va in mezzo al lago, chiude gli occhi e inizia a meditare.
Dopo alcune ore di silenzio imperturbabile,
sente improvvisamente il colpo di un'altra barca che colpisce la sua. Con gli occhi ancora chiusi, sente la sua rabbia salire e, quando li riapre, è pronto a urlare al barcaiolo che ha osato disturbare la sua meditazione.
Ma quando riapre gli occhi,
vede che è una barca vuota, non legata, che galleggia in mezzo al lago...
In quel momento, il monaco raggiunge l'autorealizzazione e capisce che la rabbia è dentro di lui;
ha semplicemente bisogno di colpire un oggetto esterno per provocarla.
Dopo di che, ogni volta che incontra qualcuno che irrita o provoca la sua rabbia, ricorda;
l'altra persona è solo una barca vuota.
La rabbia è dentro di me.
Thich Nhat Hanh
Ingannati dall'apparenza
“Se riconosciamo la natura immutabile e assoluta dei fenomeni, riconosceremo anche la loro intangibilità.
Le cose appaiono ma sono vuote; sono vuote ma appaiono. Il vuoto non è l'assenza di fenomeni e i fenomeni non sono l'assenza di vuoto. Piuttosto, c'è un'unione di apparenza e vuoto. Anche solo avere un barlume di comprensione del fatto che le cose non sono come appaiono è già un grande passo verso la visione della vera natura delle cose.
Siamo come un bambino ingenuo che viene facilmente ingannato dalle apparenze finché non acquisisce questa comprensione. Nella nostra confusione, trattiamo il mondo fenomenico come solido e reale. Non vediamo che è semplicemente un'espressione di saggezza e la dimostrazione di vuoto. Reifichiamo i fenomeni e questo mette in moto una successione infinita di attrazioni e avversioni che portano a brama e desiderio.
Questo singolo errore, solidificare i fenomeni, dà origine al ciclo infinito del samsara.”
Shechen Rabjam Rinpoche