mercoledì 11 dicembre 2013

PROBLEM SOLVING Quali metodi?


Come coach professionale, mi trovo spesso a dover declinare il mio intervento in forma di coaching strategico, il quale ha come target formare il cochee a sviluppare una mentalità strategica, antitetica e non ortodossa, per affrontare, gestire e risolvere problemi di ogni tipo.


Nel problem solving esistono diversi metodologie per la gestione e la soluzione dei problemi, tuttavia, ciò che rende uniformi gli approcci è l’utilizzo del pensiero.

Pensare, dal latino pensum (participio del verbo pendere: "pesare") l’atto di pensare trasforma un’osservazione qualitativa in quantitativa, creando così una “realtà illusoria” fatta di concetti, idee, misure che se sovrapposte alla “realta'” diventano utilissime per muoverci all'interno di essa, in una parola separa l’oggetto che osserva da tutto il resto.
Ebbene, le diverse forme di pensiero, quindi di metodo, consentono di razionalizzare il problema da risolvere, ottenendo anche risultati diversi.
Nel problem solving si possono classificare le metodologie associandole alle diverse forme di pensiero.

Si potrà osservare come già detto, che l’uso di un metodo rispetto ad un altro produrrà risposte e soluzioni diverse.
Per chi si occupa di problem solving sarà importante rendere automatica la scelta del pensiero da attuare in funzione della soluzione ricercata, soprattutto padroneggiare il dipanarsi del processo messo in atto dalle diverse metodologie.
Edward de Bono, massimo esperto di creatività e inventore del pensiero laterale, suggerisce di recitare la parte del pensatore o avere l’intenzione di pensare con quel particolare metodo per cominciare ad avere qualche risultato e successivamente analizzare il pattern che ci ha portato alla soluzione.
Per diventare degli esperti problem solver, occorre avere competenze trasversali e apertura mentale conquistata con tanta esperienza sul campo.
Per chi volesse sviluppare l’argomento suggerisco questi testi.











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