"Platone vide chiaramente che una comunità ideale deve mantenersi a uno standard di vita naturale; e che troppe ricchezze, desideri e soddisfacimenti non hanno niente a che fare con un buono standard di vita.
Era buono ciò che era necessario, e ciò che è necessario non richiede molti beni.
Come Aristotele, Platone desiderava un tipo di vita che non fosse né meschino, né lussuoso; coloro che conoscono un po’ di storia greca si renderanno conto che l’ideale ateniese della vita felice cadeva quasi simbolicamente tra Sparta e Corinto, città che noi associamo rispettivamente ad una rigida vita militaresca, e ad un molle estetismo sensuale.
Ricchezza e povertà, dice Platone, sono le due cause della decadenza delle arti: sotto l’infuenza di povertà e ricchezza l’operaio e il suo lavoro degenerano «poiché una è madre dell’indolenza, l’altra della meschinità, e tutte e due dell'insoddisfazione».
Lewis Munford, Storia dell'Utopia, p.42
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