domenica 27 aprile 2025

 Il negozio della verità


L'uomo passeggiava lungo le viuzze di quella città di provincia. Aveva tempo, quindi si soffermava davanti a ogni vetrina, davanti a ogni negozio, in ogni piazza. 

Svoltato un angolo si imbatté in un modesto locale con l'insegna in bianco. Incuriosito, si avvicinò alla vetrina e schiacciò il naso contro il vetro per guardare all'interno del negozio in penombra... E all'interno si vedeva soltanto un leggio che sorreggeva un cartello scritto a mano:


Negozio della verità.


L'uomo era perplesso. Forse si trattava di un nome di fanatasia, ma non riusciva a immaginare che cosa potessero vendere.


Entró.


Si avvicinò alla signora che stava dietro al primo banco e chiese: «Scusi, questo è il negozio della verità?


Si, signore. Quale tipo di verità sta cercando? Verità le verità relativa, verità parziale, verità statistica, verità totale?

E cosi li dentro vendevano verità. Non aveva mai immaginato che fosse possibile. Arrivare in un posto e portarsi via la verità era una cosa meravigliosa.


Verità totale rispose l'uomo senza un attimo di esitazione. Sono talmente stanco di menzogne e falsità” pensava. «Non voglio più sentire generalizzazioni né giustificazioni, né inganni o frodi. Verità piena!» ribadi.

«Bene, signore. Mi segua.»


La signorina accompagnò il cliente in un altro settore del negozio, e indicandogli un commesso dal viso severo gli disse: Sarà questo signore a servirla».


Il venditore si avvicinò e attese che l'uomo parlasse.


«Sono venuto a comprare la verità totale.» «Ah. Ma scusi, il signore sa il prezzo?»


No. Qual è rispose meccanicamente. In realtà, lui sapeva di essere disposto a pagare qualunque prezzo pur di avere tutta la verità.


Se la prende disse il venditore «il prezzo è che non potrà mai più vivere in pace.”


Un brivido percorse la schiena dell'uomo. Non aveva mai immaginato che il prezzo fosse così elevato.


Gra... grazie... Mi scusi...» balbettò. Giro sui tacchi e uscì dal negozio a testa bassa.


Si sentiva un po' triste al pensiero che non era ancora pronto per la verità assoluta, e che aveva ancora bisogno di qualche bugia in cui trovare quiete, e di miti e idealizzazioni in cui rifugiarsi, e di giustificazioni per non dover affrontare se stesso e il mondo.


«Magari più avanti» pensò.


Lascia che ti racconti

Jorge Bucay


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